12 Feb La pagina stampata (1965) // testo di Ugo Carrega
consideriamo il nostro lavoro la pagina stampata
dall’invenzione dei caratteri mobili al giorno d’oggi, la pagina stampata è stata considerata soltanto un mezzo per moltiplicare la pagina scritta a mano (ossia “stesura di parole che riferiscono l’idea dello scrittore”)
per quanto riguarda lavori strettamente di pensiero, riteniamo che la pagina stampata possa essere ancora (anche) tale utile funzione
ma la pagina stampata è strumento-in-sè d’espressione
tutto ciò che è steso sulla pagina è capace di comunicazione; è nostro compito dedicare studio e lavoro all’ordinamento degli elementi costitutivi della pagina
indichiamo due elementi primi:
l’elemento verbale (ossia: senso fonetico e senso proposizionale); l’elemento grafico (ossia: lettering (arte del comporre le lettere come forme) e segni e forme)
per un ordinamento proposizionale esistono una grammatica ed una sintassi (parametri dell’allineamento) che seguendo la linearità del linguaggio scritto in una lotta di uscita-entrata delle loro regole; per un ordinamento ortofonico esiste una tradizione melica
non esiste grammatica dell’elemento grafico
le parti elementari (come: “le parti del discorso”) sono ancora da riconoscere ed elencare molti usano la pagina credendo che tali parti siano riconoscibili e creando confusione
fatta la grammatica dell’elemento grafico (e revisionato l’elemento verbale) necessita formare una coesistenza fra verbale e grafico (ossia: “il perchè dell’uno in rapporto all’altro”).
È il lavoro che desideriamo affrontare sia a livello teorico che pratico, esprimendo lavori illustrativi delle ricerche.
U. Carrega – L. Matti, La pagina stampata, in «Linea Sud», Napoli, a. II, n°2, aprile 1965.