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Copyright Archivio Ugo Carrega 2019
 

Biografia

Genova Pegli, 1935 – Milano, 2014

Autobiografia in terza persona.

Ugo Carrega è nato a Genova Pegli il 17 Agosto 1935.

Abbandonato il “ring” a metà del primo liceo classico, prima di essere cacciato per “eresia”, per volere della famiglia tenta altri studi in scuole private, per comprendere definitivamente di non possedere la stoffa dello studente – e per serietà nella professione del vivere abbandona definitivamente gli studi.

“…Così sono stato costretto a crearmi delle regole in continua alternanza fra teoria e pratica, regole disattese ogniqualvolta lo ritenevo necessario, trasgredite e dimenticate lungo il flusso di tutta la mia vita, sia in arte che nell’esistenza, che poi è sempre stata romanticamente la stessa cosa…”.


La famiglia lo invia allora in Inghilterra ad imparare un mestiere, quello di agente marittimo, dove risiede nel ’55 e per parte del ’56, imparando a vivere da solo; rientrato in Italia, ed approfittando della conoscenza della lingua inglese, intraprende dal 1963 il mestiere di traduttore che eserciterà per varie case editrici milanesi, specializzandosi infine nei libri gialli.
 Il suo primo amore è stato il teatro; il secondo il cinema. Ma trova più semplice e più pratica la poesia. Insoddisfatto approda ad un ampliamento del concetto di poesia: una terza dimensione che trova nel momento visivo della scrittura. Gli hanno ricordato di aver scritto la sua prima poesia all’età di tredici anni.

“…Già anni prima avevo cominciato a frequentare a Genova i pittori poco più anziani di me e imparai a conoscere la pittura contemporanea; alla base della mia ricerca avevano preso corpo considerazioni sulla transizione del pensiero della mente all’oggetto (scrittura) che alla fine lo rappresenta. Si trattava di indagare il segno della parola oltre il suo significato lessicale…”.

Pubblica il suo primo scritto nel 1951, “…le mie prime brevi prose su di una rivista ligure che credevo anarchica: scoprirò poi che si trattava di amici fascisti, e lascio perdere…”.
 Nel 1958 esce il suo primo fascicolo, stampato in proprio al ciclostile, di poesia sperimentale e visuale dal titolo “èini”; lo stesso anno in cui incontra e inizia a frequentare Martino Oberto, “…maestro terreno con il quale maturo la mia prima formazione…”, collaborando alla nuova rivista “Ana Etcetera” dove viene stampato, nel 1965, il suo lavoro “Rapporto fra e il suo lavoro”, sottintendendo, nello spazio vuoto, l’eventuale parola poeta e/o uomo.

Scopre che unitamente al significato della parola e al suo suono, la parola ha una sua visività, una sua presenza fisica, che non viene utilizzata nell’espressione.

“…Lessi di prosodia e mi accorsi che lo stadio più avanzato della teoria della versificazione era Olson con il suo verso a respiro e l’immaginismo poundiano e E. E. Cummings con i suoi giochi verbo visivi. I futuristi in poesia erano rozzi e superficiali. La distribuzione della sintassi e il paroliberismo un gran bel fumo con poco arrosto…”.

U. Carrega nel magazzino del Mercato del Sale,
Milano, 1975.

Si butta su tale scoperta, dopo una breve parentesi di ricerca sonora, e mai più abbandonerà tale ricerca e lavoro.
 Nel 1966 si è intanto trasferito a Milano, sua attuale città.
Dal 1965 al 1968 realizza una propria rivista, “TOOL: quaderni di scrittura simbiotica”, i cui primi cinque numeri sono al ciclostile. Il sesto, progettato per l’uso del colore, esce a stampa.
 Progettata in sei numeri, in ognuno dei quali indaga operativamente un campo specifico di interferenza fra il segno alfabetico e il segno analfabetico, “Tool” accoglie il termine scrittura simbiotica, già precedentemente usato dall’artista per indicare quel campo della poesia sperimentale in cui agiscono pariteticamente segni di estrazione diversi.
“…Nasceva così la mia scrittura simbiotica alla base della quale sta la domanda: se attorno a una parola, a una preposizione, diciamo per esempio la parola “amore”, traccio uno scarabocchio…si tratterà di uno scarabocchio amoroso o di un amore scarabocchiato – ossia confuso?
Se aggiungo dunque una materia creo ciò che io ho chiamato poesia materica…Ho sempre preferito la dizione poesia visuale – dove visuale ha un valore astratto. E fu così che mi venne da usare un termine che potesse essere compreso in modo diretto e che fosse meno soggettivo: usai Nuova Scrittura…”.
Si è nel 1967; dopo la creazione del Centro Suolo nel 1969, nel maggio dell’anno successivo espone i suoi lavori di poesia visuale nella Galleria di Arturo Schwarz a Milano, mentre nel 1971 apre lo spazio espositivo, il Centro TOOL, divenuto in seguito, in omaggio a Marcel Duchamp, Mercato del Sale – operativo dal 1974 con la partecipazione di Martino e Anna Oberto, Corrado D’Ottavi, Rolando Mignani, Liliana Landi, Vincenzo Ferrari e Vincenzo Accame.
I suoi maestri celesti sono stati Ezra Pound, James Joyce, E. E. Cummings, Rabelais, Marcel Duchamp, Kafka, Dino Campana, Camillo Sbarbaro.
Emilio Villa, conosciuto da sempre come autore, a partire dalla fine degli anni ’60 diventa suo padre spirituale, con cui avrà le discussioni e gli scambi più fruttuosi per la sua maturazione di uomo e di artista. Da tutti ha sempre imparato qualcosa, dagli amici (Corrado D’Ottavi, Paolo Barosso, Tomaso Kemeny, Sarenco, Marco Fraccaro, Vincenzo Ferrari, Paolo Della Grazia, Beppe Morra, Gianni Manzo, Roberto Ciaccio) come dagli occasionali conoscenti, sia per la vita che per l’arte “…anche se la separazione fra i due momenti mi è sempre stata incerta…” e dalle persone più disparate.
“…Molto dalle donne che ho amato…”
Nel 1973 crea con Vincenzo Ferrari e Claudio Salocchi il Centro di Ricerca Non Finalizzata che realizza il libro “Gli oggetti recuperati della nostra infanzia” e il film “Oggetti sani, oggetti malati”. Nel 1982 pensa ad un’artescrittura e redige un piccolo manifesto, controfirmato da Vincenzo Ferrari, Luca Patella e Magdalo Mussio.
“…Costantemente consapevole che ogni mio lavoro è una cellula di un organismo complesso, ho tentato e continuo a tentare di fare della poesia e della pittura un’unica cosa così che la parola sia immagine visiva, oltre che mentale, e il segno sia immagine mentale, oltre che visiva…”.
Per questo la sua attività prosegue sia lungo i binari delle riviste specializzate – oltre a “Tool”, ha realizzato “aaa” (con Mario Diacono), i “Quaderni di TOOL”, il “Bollettino da dentro”, ha diretto due numeri della rivista “ESTRA” e il periodico aperiodico “Euforia Costante”, nel 1993 – sia della ricerca, creando, nel 1988 per Paolo Della Grazia, l’Archivio di Nuova Scrittura, il cui materiale è ora depositato al Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto: un lavoro lungo una vita, e una vita lungo un lavoro, quello della Scrittura, in nome di una ricerca tra Mano e Mente…”solitaria e nascosta, in un tempo in cui ad attrarre è preminentemente la spettacolarità e il volume elevato della voce…”.

Scritti

èini, edizione al ciclostile, Genova, 1958.
Rapporto fra e il suo lavoro, Ana Etcetera Edizioni, Genova, 1965.
Mikrokosmos, Milano, Edizioni TOOL, «Campione», n° 1, 1968.
Poemi per azione, Roma, Lerici Editore, «Marcalibri», n° 19, 1969.
Quasi per caso, (Tavole di scrittura materica), Galerie Senatore Editions, Stoccarda, 1970.
Teoria del segno grafico come cosa, Amodulo Edizioni, Brescia, 1970.
Segni in uso. Esercizi del verbale, Sovico (MB), in proprio, [1973]. Edizione in 1000 esemplari, di cui 100 numerati 1/100, firmati e con una poesia visuale originale dell’autore e 100 numerati 101/200 firmati.
attorno O Emme ( e per analogia etc.), Edizioni Mercato del Sale, Milano, 1974.
La Nuova Scrittura, Il Mercante d’Arte, Milano, 1974.
Marcel Duchamp: un nuovo mondo, Edizioni Mercato del Sale, Milano, 1976.
La porta ap(o)erta, Pollenza (MC), La Nuova Foglio Editrice, «Altro», [1971].
La materia del significato, Pollenza (MC), La Nuova Foglio Editrice, 1976.
Scrittura Attiva, Zanichelli Editore, Bologna, 1980.
Confortato dalla Mente, Le Parole Gelate Editore, Roma, 1982.
Il Corpo ricongiunto della Scrittura, Milano, in Estra, n°8, 1983.
Commentario, Napoli, Edizioni Morra, 1985.
Many Shadows of Green. Molte ombre di verde, Napoli, Edizioni Morra, 1986.
L’imperio dei sensi, Milano, Edizioni Rare del Mercato del Sale, 1987.
Il Libro Errante, Milano, Edizioni Rare del Mercato del Sale, 1988. Edizione in 350 esemplari numerati e firmati.
Il Grande Bianco, Napoli, Edizioni Morra, 1988.
Dalla Mente in poi. Dunque…, Illasi (VR), Laser Edition, 1989. Edizione di 300 esemplari, di cui 250 numerate e firmate dall’autore e 50 numerate in numeri romani e contenenti ognuna un lavoro originale dell’artista.
Compoms. “Dalla Mente in poi dunque…”, Parabita (LE), Edizioni Il Laboratorio, «Scritture», 1989.
Il Grande Bianco, Legnano, Edizioni La Cerva, 1989. Edizione speciale di 50 copie.
“meditAzioni”, un libro realizzato manualmente alla macchina tipografica in 7 esemplari Mercato del Sale, “edizioni rare”, Milano, 1989.
“meditAzioni”, 7 tavole stampate alla macchina tipografica con tecnica inventata, in 50 esemplari, con prefazione di Lea Vergine, Mercato del Sale, “edizioni rare”, Milano, 1989.
“Liriche Logiche”, un fascicolo di dieci pagine in formato 57×70, Verona, Parise Editore, 1995.
Miktam. Codice mitografico, s.l., in proprio, s.d. Edizione in 30 esemplari firmati per la Fondazione Berardelli.

Bibliografia Essenziale

M. T. Balboni – A. Rossi, Ugo Carrega, Roma, Beniamino Carucci Editore, «Poesia Visiva», 1976.
M. T. Balboni, La pratica visuale del linguaggio, Pollenza (MC), La Nuova Foglio Editrice, 1977.
L. Ballerini, La piramide capovolta, Marsilio Editori, Venezia, 1975.
Ballo Guido, Altri sviluppi della poesia visiva, Ottagono 36, Milano, 1975.
Ballo Guido, La poesia visiva entra nei musei, Ottagono 32, Milano, 1974.
Barilli Renato, Il riscatto del significante, Data IV/15, Milano, 1975.
Barilli Renato, Quei cinque pennelli che dipingono versi, L’Espresso, Roma, 1989.
Basilio Reale, Tre domande a Carrega, NAC 4, Milano, 1973.
Bentivoglio Mirella, La poesia simbiotica di UC, Flash Art, 1970.
Bossaglia Rossana, Quando il poeta gioca con le parole, Corriere della sera, Milano, 1977.
N. Cagnone, Fuori e in basso, in Carrega (catalogo della mostra, Milano, Galleria Schwarz, 5 – 30 maggio 1970), Milano, Galleria Schwarz, 1970.
Castagnotto Ugo, Ugo Carrega, Flash Art 109, Milano, 1982.
Curonici Giuseppe, Che cos’è la poesia visiva?, Corriere del Ticino, Lugano, 1975.
Dorfles Gillo, Ultime tendenze nell’arte oggi, Feltrinelli Editore, Milano, 1973.
Fagone Vittorio, Dello scrivere, dell’immaginare: Ugo Carrega, Notiziario Studio Marconi 1/2,  Milano 1978.
Fertilio Dario, Poesia da vedere, Corriere d’Informazione, Milano, 1977.
Fiori Pedro, Poesia visiva, Goya 126, Madrid, 1975.
Giannì Eugenio, Pòiesis, Istituto Statale d’Arte, Arezzo, 1986.
Gorgoni Renato, Ai poeti visivi la parola non basta più, Panorama 104, Milano, 1968.
Görög Athena, Ugo Carrega, Playboy, Agosto 1990, Budapest.
Gramigna Giuliano, Se la parola diventa immagine, Corriere della Sera, Milano, 1989;
Gregotti Magni Carmine, Scrivere altro, Design Italia 2, Milano, 1970.
Jones Alan, Ugo Carrega, visual poetry’s state of grace, Arts Vol.66 n°7, New York, 1992.
Martini Stelio Maria, Ugo Carrega, Voce 12/16, Verona, 1990.
Meneghelli Luigi, Poesia Visiva, Flash Art 147, 1989.
Misson Alain Arias, Sei lirici, Voce 8, Verona 1990.
G. Dorfles – A. Arias-Misson, Sei lirici della Poesia Visuale Internazionale, Milano, Archivio di Nuova Scrittura, 1990.
Paci Enzo e Battaglia Sergio, Sassi e cancellature appesi alle pareti, Tempo XXXV/41,  Milano, 1973.
Padin Clemente, La nueva Poesia, El Popular, Montevideo, 1970.
Palazzoli Daniela, Poesia visiva, Milano, Le Arti, 1972.
Perazzi Mario, Ecco la nuova scrittura, Corriere d’Informazione, Milano, 1977.
Perfetti Michele, La poesia simbiotica, Corriere del giorno, Taranto, 1968.
L. Pignotti – S. Stefanelli, La scrittura verbo-visiva. Le avanguardie del Novecento tra parola e immagine, Roma, Espresso Strumenti, 1980.
L. Pignotti, Sine aesthetica. Sinestetica, Roma, Empirìa, «Poetidiana», n° 21, 1980.
Sanesi Roberto, La poesia visiva è pittura minore?, Arte 223, Milano, 1991.
Varley William, Visual Poetry, The Guardian, Manchester, 1969.
Vergine Lea, Poesia visiva e concreta, NAC 5, Milano, 1973.
P. Berardelli – P. Berardelli (a cura di), Ugo Carrega. La mente in mano (catalogo della mostra, Brescia, Fondazione Berardelli, 10 novembre 2007 – 10 febbraio 2008),Brescia, Fondazione Berardelli, 2007.
U. Carrega, Le Parole Bagnate (catalogo della mostra, Milano, Galleria Vinciana, 23 ottobre – 18 novembre 2003), Milano, Galleria Vinciana, 2003.
G. Zanchetti, Emorragia dell’io. L’esperimento di poesia di Ugo Carrega, Milano, Archivio di Nuova Scrittura, 1995.
U. Carrega, “…di traverso a la Mente, eccetera…”, Milano, in proprio, 1999. Edizione in 1500 copie della tiratura normale più 100 copie numerate e firmate dall’autore su carta e legatura speciale.